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giovedì 10 ottobre 2013

Berlino

Camminiamo lungo la Friederichstrasse in direzione del Checkpoint Charlie. Giuntivi vediamo decine di persone che fotografano la baracca bianca a vetri con all’esterno pile di sacchetti di sabbia e due militari in divisa muniti di fucili, uno americano e uno russo con le rispettive bandiere, che custodiscono il posto, ricostruzione di quella frontiera che permetteva a chi ne avesse il permesso di passare dall’est all’ovest o viceversa. Visitiamo il museo del muro, quei blocchi di cemento armato che furono parte di quel muro che divideva e che tante vittime fece, li e in tutto il mondo, resi unificanti e bellissimi da quei dipinti di artisti famosi o non di varie parti del mondo.
Tornando sui nostri passi invece della Friedrichstrasse decidiamo di imboccare la Mauerstrasse, a metà, circa, della via, in una piccola piazzetta ci troviamo di fronte a questo enorme globo di 7-8 metri di altezza con inclusioni di oggetti e cose di uso comune, con colori e forme bellissime.

Il nome dell’opera è “La casa palla”. Il progetto pare si basi sull’idea che chiunque possa raccogliere le cose più importanti che possiede, le metta in un grande panno e le leghi a forma di palla, di modo che possano rotolare e raggiungere agevolmente, senza l’uso di alcun mezzo di trasporto, la loro prossima meta.




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