Berlino
Camminiamo lungo la Friederichstrasse in
direzione del Checkpoint Charlie. Giuntivi vediamo decine di persone che
fotografano la baracca bianca a vetri con all’esterno pile di sacchetti di
sabbia e due militari in divisa muniti di fucili, uno americano e uno russo con
le rispettive bandiere, che custodiscono il posto, ricostruzione di quella
frontiera che permetteva a chi ne avesse il permesso di passare dall’est
all’ovest o viceversa. Visitiamo il museo del muro, quei blocchi di cemento
armato che furono parte di quel muro che divideva e che tante vittime fece, li
e in tutto il mondo, resi unificanti e bellissimi da quei dipinti di artisti
famosi o non di varie parti del mondo.
Tornando sui nostri passi invece della Friedrichstrasse
decidiamo di imboccare la Mauerstrasse, a metà, circa, della via, in una
piccola piazzetta ci troviamo di fronte a questo enorme globo di 7-8 metri di
altezza con inclusioni di oggetti e cose di uso comune, con colori e forme
bellissime.
Il nome dell’opera è “La casa palla”. Il progetto
pare si basi sull’idea che chiunque possa raccogliere le cose più importanti
che possiede, le metta in un grande panno e le leghi a forma di palla, di modo
che possano rotolare e raggiungere agevolmente, senza l’uso di alcun mezzo di
trasporto, la loro prossima meta.
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